Fortza Paris

29 giugno 1964, un giovanissimo Andrea Degortes ha appena corso la sua prima prova in Piazza del Campo.Di lì a qualche anno tutti lo conosceranno come Aceto.

Nel corso degli anni, fino ad oggi sono tantissimi i giovani sardi, più precisamente della Barbagia, che lasciano l’Isola con il sogno di diventare fantini del Palio di Siena.

Il progetto si intitola “Fortza Paris” proprio come il modo di dire sardo, diventato poi l’inno della Brigata Sassari, che letteralmente si traduce come “Avanti Fratelli”, un grido d’incoraggiamento a proseguire tutti uniti, proprio a rafforzare il grande senso di appartenenza che i sardi hanno per la loro terra e per le proprie tradizioni
Il mio racconto descrive la vita “professionale” di 5 ragazzi che al momento si stanno contendendo un posto nell’olimpo dei fantini del Palio di Siena, partendo dal lavoro invernale nelle scuderie senesi, passando per delle toccate e fuga a casa dove rientrano per correre i vari “paliotti” che si tengono in terra sarda, fino ad arrivare a Piazza del Campo, dove ancora non sono dei protagonisti. Alcuni di loro lo diventeranno presto, altri mai lo saranno, ma questo può dircelo solo il tempo.
Il racconto si concentra appunto sulle lunghe giornate invernali che iniziano ben prima del sorgere del sole e dove la routine si sposta tra la cura degli animali e gli allenamenti degli stessi. Ci avviciniamo alla stagione primaverile con i primi appuntamenti ufficiali. Corse di addestramento organizzate anche dal Comune di Siena che investe non poche risorse nella prevenzione degli infortuni dei cavalli, e quelli che a Siena vengono chiamati “paliotti”. Quello di Siena non è infatti l’unico Palio che viene corso in continente, essendo questa una pratica molto diffusa in epoca medievale, ha lasciato molte tracce nel centro e nel Nord Italia. Famosi sono sicuramente Legnano ed Asti, ma non meno importanti sono Fucecchio, Ferrara, Casteldelpiano ed altri ancora sparsi soprattutto per la Toscana. Appuntamenti fondamentali per la carriera degli aspiranti perché proprio qui hanno la possibilità di mettersi in mostra sia come fantini che come allenatori. I palii, intesi come feste popolari, si corrono anche in Sardegna. Da un trattato sulle razze equine autoctone sarde del Gesuita Francesco Cetti del 1774 emerge come in tempi immemori in Sardegna si correva a pelo in ogni piccolo agglomerato urbano e il vincitore riceveva in premio un drappo, curioso legame con il Palio di Siena. Purtroppo nell’isola non c’è stata continuità storica e la pratica è stata riesumata solo recentemente al fine di incentivare l’allevamento e la diffusione del cavallo Anglo Arabo Sardo. Ma per i giovani ragazzi la scusa è buona per rientrare qualche giorno a casa e immergersi nella loro affascinante cultura popolare. È proprio in queste occasioni che spesso i giovanissimi vengono notati dai fantini esperti e ricevono delle proposte di “lavoro” per l’inverno. Poi c’è Piazza del Campo, dove, in questa fase della loro vita professionale gli aspiranti fantini possono soltanto prendere parte alle “prove di notte”, prove di addestramento che si tengono in Piazza del Campo alcuni giorni prima del Palio. Si chiamano così perché fino a qualche anno fa venivano disputate di notte, in maniera non regolaemntata. Chiunque poteva farle e non era cosa insolita vedere cavalli che trottavano fra le persone che tiravano tardi per godersi le serate estive. Al giorno d’oggi è tutto perfettamente regolamentato dall’amministrazione comunale. Altra occasione per assaggiare il brivido del tufo di Piazza sono le batterie di selezione, una serie di prove, che si tengono 3 giorni prima del Palio, alle quali partecipano una trentina di cavalli e dalle quali verranno scelti i 10 che parteciperanno al Palio.

Aldilà dell’aspetto narrativo, Fortza Pàris cerca di dare una spiegazione al forte legame che da ormai sessant’anni lega Siena alla Sardegna, trovandolo nell’importanza che il cavallo ricopre nella cultura sarda, ma ancora più importante è l’aspetto sociale che emerge. Il progetto si apre non a caso con una foto di archivio dell’esordio in Piazza del Campo del giovane Aceto, datata 1964. Andrea Degortes, questo il nome di battesimo, fa infatti parte di una prima generazione di sardi arrivati a Siena dalla Sardegna nei primi anni 60, in fuga da povertà, analfabetismo e disoccupazione. Era un tenente dell’Arma dei Carabinieri che cercava di dare un minimo di prospettiva a chi dimostrava abilità nel cavalcare, sottraendoli ad un futuro di miseria, ed aprendogli le porte degli ippodromi italiani. Da qui alcuni di loro hanno trovato la strada di Siena, un mondo parallelo a quello dell’ippica professionistica che tutti conosciamo, ma dove comunque il cavallo rimane uno dei cardini.

I giovani protagonisti di Fortza Paris, spesso con solide famiglie alle spalle che li seguono ed assecondano i loro desideri, non scappano, ma inseguonoun sogno, quello di trionfare, un giorno, in Piazza del Campo ed essere ricordati con il soprannome che gli verrà affibbiato la sera prima del vero esordio, un vero e proprio nome di battaglia.